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    Messaggio Da annika Gio Ott 24, 2013 7:26 pm

     Steve McQueen  

    STEVE McQUEEN Shame-steve-mcqueen-foto-del-regista_mid
     

    Steve McQueen, nome completo Steven Rodney McQueen (Londra, 9 ottobre 1969), è un regista, sceneggiatore e artista inglese.

    Biografia

    Nato a Londra il 9 ottobre 1969, McQueen ha studiato al Chelsea College of Art and Design e al Goldsmiths College. Lasciato quest'ultimo nel 1993, ha frequentato la Tisch School di New York. McQueen, che vive e lavora in Gran Bretagna, condivide una clamorosa omonimia con l'attore Steve McQueen, con il quale non è però legato da alcun rapporto di parentela. Il regista che lo ha maggiormente influenzato è Jean Vigo.

    Le sue prime pellicole sono tre cortometraggi, Bear (1993), Exodus (1997) e Deadpan (1993). Nel 1999, con la sua mostra di sculture e fotografie presso la London Institute of Contemporary Arts, si è aggiudicato il Turner Prize. Nel 2007 espone le proprie opere alla 52° Biennale di Arti Visive di Venezia. McQueen si fa conoscere a livello internazionale quando, nel maggio 2008, il suo film Hunger partecipa in concorso al 61. Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard. In quest'occasione la pellicola viene premiata con la Caméra d'or per la miglior opera prima.

    Nel 2009 McQueen espone nuovamente alla 53ª Biennale di Arti Visive di Venezia, all'interno del padiglione britannico, proponendo un film che vede protagonisti proprio i Giardini di Venezia (dove si tiene appunto parte dell'esposto della Biennale), visti nel periodo meno chiassoso, evidenziando perciò la discrepanza tra i sei mesi che ogni due anni vedono quella zona protagonista, e i rimanenti diciotto, dove rimane la desolazione.

    Nel 2011 McQueen dirige Shame, film presentato in concorso alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove il protagonista, Michael Fassbender, vince la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile.

    Nel 2013 è la volta di 12 Years a Slave che, come per i precedenti due film firmati da McQueen, è interpretato da Michael Fassbender.

    Regista

    Bear (1993) - cortometraggio
    Exodus (1997) - cortometraggio
    Deadpan (1997) - cortometraggio
    Hunger (2008)
    Static (2009) - cortometraggio
    Shame (2011)
    12 Years a Slave (2013)

    Sceneggiatore

    Exodus (1997) - cortometraggio
    Hunger (2008)
    Static (2009) - cortometraggio
    Shame (2011)




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    Messaggio Da annika Gio Ott 24, 2013 7:42 pm



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    Messaggio Da annika Gio Ott 24, 2013 7:43 pm



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    Messaggio Da annika Gio Ott 24, 2013 7:47 pm



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    Messaggio Da annika Gio Ott 24, 2013 7:49 pm



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    Messaggio Da annika Mar Ott 29, 2013 8:58 pm

    Il regista Steve McQueen prepara un progetto provocativo per la HBO con lo sceneggiatore di World War Z

    Anche Steve McQueen debutterà sul piccolo schermo, con un dramma senza titolo in fase di sviluppo, per la HBO. Poche le informazioni sullo show del regista di Hunger e Twelve years a slave…


    http://blog.screenweek.it/2013/10/il-regista-steve-mcqueen-prepara-un-progetto-provocativo-per-la-hbo-con-lo-sceneggiatore-di-world-war-z-303008.php



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    Messaggio Da annika Mer Mar 05, 2014 10:10 pm

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    Messaggio Da Frau Blucher Lun Mag 05, 2014 4:15 pm

    Giacchè siete la mia famiglia virtuale, posto anche a voi la monografia che ho scritto per la pagina fb Cinema che passione, siate brutali e ditemi cosa ne pensate:

    Inauguriamo il primo ciclo di nuove rubriche con una monografia, la scelta poteva essere ovvia, vista la mia predilezione per il Maestro, avrei potuto optare per Hitchcock, oppure per il buon Woody Allen, sempre di attualità, invece mi sono voluta complicare la vita ed ho scelto un regista di cui non avevo visto nulla di nulla, ho dovuto recuperare le sue pellicole (per la verità poche) ed ora mi accingo a parlarvene. Steven Rodney McQueen non deve aver avuto vita facile con un nome simile, ma vista la stazza forse non avrà avuto poi tanti problemi, nasce in quel di Londra il 9 Ottobre del 1969, studia prima al Chelsea College of Art and Design e poi al Goldsmiths College, tranquilli, non elencherò pedissequamente la sua biografia, sarebbe noioso e, tutto puo' dirsi di me, fuorchè io sia noiosa (o modesta). Dopo aver vinto premi a pacchi, di cui vi risparmio i dettagli, si cimenta nella regia di cortometraggi: Bear (1993); Deadpan (1993) e Exodus (1997) e, finalmente, approda alla regia del suo primo lungometraggio: Hunger, film disturbante a livelli inenarrabili, basato sulla vera storia degli attivisti dell'IRA, in prigione all'inizio degli anni '80, in lotta col governo Thatcher per ottenere il riconoscimento dello stato di prigionieri politici, argomento di per sè alquanto forte, ma che McQueen rende insopportabile esasperando le inquadrature, dello sciopero dello sporco, prima, e di quello della fame, dopo. I dialoghi sono quasi del tutto assenti nei primi 40 minuti, dove esplode una sequenza senza movimenti di camera, quasi del tutto fissa sul protagonista (un bravissimo Michael Fassbender) e Liam Cunningham di cui vi metto la clip:
    https://www.youtube.com/watch?v=k7VVpnXc12c&feature=player_detailpage
    L'epilogo è straziante, e il regista non ce ne risparmia una virgola, anzi. Inutile dirvi che ho detestato ogni scena, ovviamente è il mio parere, ed in una monografia non ci dovrebbe essere spazio per i gusti personali, ma siccome la sto scrivendo io, lo dico e basta.. Secondo film, altri pugni nello stomaco, questa volta la sofferenza portata sullo schermo è quella del sex addicted Brandon, interpretato ma tu guarda che caso, ancora da Fassbender. In poco più di un'ora e mezza lo spettatore viene trascinato nell'abisso che è la vita di un newyorkese d'adozione, in balia di demoni interiori talmente voraci da rendergli impossibile una vita sessuale sana ed appagante, anzi, il sesso è proprio l'elemento che tiene in ostaggio un uomo all'apparenza appagato, con una carriera avviata, di bell'aspetto, ma come il quadro che riportava l'effige di Dorian Gray, il vero io è distrutto e devastato senza via di redenzione. E veniamo al terzo film, quel 12 anni schiavo che tanto ha fatto parlare. Anche in questo lungometraggio, le intenzioni del regista sono chiare, mostrare il dolore, la tragedia e la sofferenza, molto fisica ma anche psicologica. La distruzione di un essere umano, libero, che si ritrova drogato, rapito e deportato, nonchè venduto come schiavo. La progressiva perdita di identità di Solomon ci viene mostrata attraverso soprusi perpetrati, ma anche e soprattutto, attraverso l'abbandono, della famiglia, perduta prima, e della fiducia nell'umanità perduta progressivamente, fino all'epilogo finale, dove, dopo 12 anni di schiavitù, Northup viene finalmente restituito ai suoi cari e si scusa per l'aspetto sofferto e la prolungata lontananza, quasi come se fosse stata sua la colpa. In conclusione, trovo McQueen un artista visivo di gran talento, un bravo regista, ma, personalmente agli antipodi con la mia visione del cinema.
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    Messaggio Da annika Lun Mag 05, 2014 6:28 pm

    Frau Blucher ha scritto:
    Giacchè siete la mia famiglia virtuale, posto anche a voi la monografia che ho scritto per la pagina fb Cinema che passione, siate brutali e ditemi cosa ne pensate:

    Inauguriamo il primo ciclo di nuove rubriche con una monografia, la scelta poteva essere ovvia, vista la mia predilezione per il Maestro, avrei potuto optare per Hitchcock, oppure per il buon Woody Allen, sempre di attualità, invece mi sono voluta complicare la vita ed ho scelto un regista di cui non avevo visto nulla di nulla, ho dovuto recuperare le sue pellicole (per la verità poche) ed ora mi accingo a parlarvene. Steven Rodney McQueen non deve aver avuto vita facile con un nome simile, ma vista la stazza forse non avrà avuto poi tanti problemi, nasce in quel di Londra il 9 Ottobre del 1969, studia prima al Chelsea College of Art and Design e poi al Goldsmiths College, tranquilli, non elencherò pedissequamente la sua biografia, sarebbe noioso e, tutto puo' dirsi di me, fuorchè io sia noiosa (o modesta). Dopo aver vinto premi a pacchi, di cui vi risparmio i dettagli, si cimenta nella regia di cortometraggi: Bear (1993); Deadpan (1993) e Exodus (1997) e, finalmente, approda alla regia del suo primo lungometraggio: Hunger, film disturbante a livelli inenarrabili, basato sulla vera storia degli attivisti dell'IRA, in prigione all'inizio degli anni '80, in lotta col governo Thatcher per ottenere il riconoscimento dello stato di prigionieri politici, argomento di per sè alquanto forte, ma che McQueen rende insopportabile esasperando le inquadrature, dello sciopero dello sporco, prima, e di quello della fame, dopo. I dialoghi sono quasi del tutto assenti nei primi 40 minuti, dove esplode una sequenza senza movimenti di camera, quasi del tutto fissa sul protagonista (un bravissimo Michael Fassbender) e Liam Cunningham di cui vi metto la clip:
    https://www.youtube.com/watch?v=k7VVpnXc12c&feature=player_detailpage
    L'epilogo è straziante, e il regista non ce ne risparmia una virgola, anzi. Inutile dirvi che ho detestato ogni scena, ovviamente è il mio parere, ed in una monografia non ci dovrebbe essere spazio per i gusti personali, ma siccome la sto scrivendo io, lo dico e basta.. Secondo film, altri pugni nello stomaco, questa volta la sofferenza portata sullo schermo è quella del sex addicted Brandon, interpretato ma tu guarda che caso, ancora da Fassbender. In poco più di un'ora e mezza lo spettatore viene trascinato nell'abisso che è la vita di un newyorkese d'adozione, in balia di demoni interiori talmente voraci da rendergli impossibile una vita sessuale sana ed appagante, anzi, il sesso è proprio l'elemento che tiene in ostaggio un uomo all'apparenza appagato, con una carriera avviata, di bell'aspetto, ma come il quadro che riportava l'effige di Dorian Gray, il vero io è distrutto e devastato senza via di redenzione. E veniamo al terzo film, quel 12 anni schiavo che tanto ha fatto parlare. Anche in questo lungometraggio, le intenzioni del regista sono chiare, mostrare il dolore, la tragedia e la sofferenza, molto fisica ma anche psicologica. La distruzione di un essere umano, libero, che si ritrova drogato, rapito e deportato, nonchè venduto come schiavo. La progressiva perdita di identità di Solomon ci viene mostrata attraverso soprusi perpetrati, ma anche e soprattutto, attraverso l'abbandono, della famiglia, perduta prima, e della fiducia nell'umanità perduta progressivamente, fino all'epilogo finale, dove, dopo 12 anni di schiavitù, Northup viene finalmente restituito ai suoi cari e si scusa per l'aspetto sofferto e la prolungata lontananza, quasi come se fosse stata sua la colpa. In conclusione, trovo McQueen un artista visivo di gran talento, un bravo regista, ma, personalmente agli antipodi con la mia visione del cinema.
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    Messaggio Da Frau Blucher Lun Mag 05, 2014 8:27 pm

    annika ha scritto:
    Frau Blucher ha scritto:
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    Messaggio Da annika Lun Mag 05, 2014 8:46 pm

    Frau Blucher ha scritto:
    annika ha scritto:
    Frau Blucher ha scritto:
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    Messaggio Da Frau Blucher Lun Mag 05, 2014 8:55 pm

    Boh, forse..   Speriamo


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    Messaggio Da APUMA Mar Mag 06, 2014 8:33 am

    Frau Blucher ha scritto:Boh, forse..   Speriamo
    Non potrebbe significare che quelle 65 persone che ti hanno visualizzata senza insultarti è perché anche loro trovano McQueen molto "forte"?
    Francamente non ho visto nessuno dei film sopracitati, ma dopo quello che hai scritto la voglia di vederli se n'è andata col primo treno!
    Non è che non voglia vederli, ma di solito preferisco vedere film che possano farmi passare un paio d'ore piacevoli! Con ciò non voglio dire che film che ti mostrano fatti realmente accaduti non debbano essere girati, ci mancherebbe (per me Schindler's List dovrebbe essere proiettato nelle scuole), ma l'esasperazione a volte porta lo spettatore lontano dal voler vedere certi film!
    Comunque, il fatto che abbia vinto tanti premi starà sicuramente a significare che è bravo, ma ogni individuo è diverso da un altro e le opinioni possono essere discordanti a prescindere che un film sia bello oppure no....è solo una questione di gusti!!!
    Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace!


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    Messaggio Da annika Dom Ago 10, 2014 10:55 am

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    Messaggio Da annika Dom Ago 10, 2014 10:56 am

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